Eli Lilly scede a Eddingpharm, società con quartier generale in Cina, i diritti su due antibiotici e un impianto di produzione. Si tratta di un affare del valore di 375 milioni di dollari.
Le voci sulla transazione erano cominciate lo scorso novembre. Ora l’azienda USA conferma che l’affare riguarda gli antibiotici Ceclor e Vancocin e l’ impianto di produzione di Suzhou, che produce Ceclor.
Eddingpharm, focalizzata sul mercato cinese, pagherà a Lilly un anticipo di 75 milioni di dollari e altri 300 milioni alla chiusura dell’operazione, prevista entro la fine dell’anno o per l’inizio del 2020.
Tutti i dipendenti della struttura di produzione, circa 250 in totale, potranno restare e continuare a lavorare con Eddingpharm dopo la cessione.
Questa vendita non significa però che Lilly ridurrà l’orizzonte dei suoi interessi in Cina.
La cessione di questi asset consentiranno all’azienda “di focalizzare meglio le risorse sulle nuove terapie entusiasmanti che stiamo lanciando nelle nostre aree terapeutiche principali”, ha detto in un comunicato il presidente e direttore generale di Lilly China, Julio Gay-Ger.
Nel 2017 Lilly ha chiuso il suo centro di ricerca e sviluppo cinese a Shanghai, insieme a un altro ufficio R & D a Bridgewater, nel New Jersey. Ha costituito Lilly China Innovation and Partnerships, con un focus sulle collaborazioni con aziende locali e istituti di ricerca.
Sotto quel cappello, il produttore americano di farmaci ha recentemente ricevuto due approvazioni dalla FDA cinese.
Lo scorso settembre Elunate, scoperto da Chi-Med e venduto da Lilly, è stato approvato per la cura del carcinoma del colon-retto.
Si tratta del primo farmaco di produzione nazionale cinese contro una forma importante di cancro.
Poche settimane fa è comparso sul mercato cinese l’antidiabetico Trulicity.