Con il debutto sulle TV USA dello spot di Ilumya, il trattamento di nuova generazione contro la psoriasi messo a punto da Sun Pharmaceuticals, si accende ulteriormente la battaglia via cavo tra le aziende che competono in questo settore.
A partire dal 2012, con i trattamenti anti-TNF Stelara, di Johnson & Johnson, e Humira, di AbbVie e dal 2013 con Enbrel, di Amgen e Pfizer, quasi tutti i prodotti biologici contro la psoriasi sono stati lanciati attraverso pubblicità televisive.
A seguire c’è stata un’ondata di medicinali, sempre pubblicizzati via cavo. Otezla, di Celgene, Cosentyx, di Novartis, Taltz, di Eli Lilly, e Tremfya, di J&J.
L’unico a non essere stato lanciato con spot pubblicitari è stato Siliq, dell’allora Valeant e oggi Bausch Health, l’inibitore dell’IL-17 terzo nel mercato, approvato nel 2017.
Ilumya, approvato lo scorso marzo, è un inibitore della IL-23, come Tremfya che è stato invece presentato in TV l’anno scorso. È atteso poi l’arrivo di risankizumab, di AbbVie.
E considerata l’abitudine dell’azienda biotech di investire molto in pubblicità, come nel caso di Humira, non sorprenderà un eventuale lancio dell’ultimo arrivato in grande stile.
Complessivamente, nel 2018, per i trattamenti per la psoriasi le aziende hanno speso quasi 374 milioni di dollari sulle TV nazionali USA, contro i 340 milioni di dollari spesi per gli antitumorali e i 585 milioni di dollari per le terapie contro l’artrite reumatoide.