Nel mezzo della mega fusione con BMS, arriva una buona notizia per Celgene. La FDA ha infatti accordato la revisione prioritaria a fedratinib, l’inibitore JAK messo a punto dalla biotech USA. La decisione dell’agenzia americana è attesa per il 3 settembre prossimo.
Fedratinib è solo uno dei numerosi farmaci in fase avanzata di sperimentazione che BMS raccoglierà con l’accordo di acquisizione.
Gli altri sono una terapia CAR-T per il mieloma multiplo, ozanimod, per il trattamento della sclerosi multipla, e luspatercept, per la beta talassemia.
L’accordo offre così l’opportunità a BMS di sei lanci di prodotti a breve termine, oltre a una ampia pipeline in fase precoce e intermedia di sperimentazione, secondo quanto evidenziato dal CEO Giovanni Caforio.
L’inibitore JAK è stato sviluppato per il trattamento della mielofibrosi, una malattia rara in cui il midollo osseo viene sostituito da tessuto cicatriziale e non può più produrre un numero suffciente di globuli rossi.
Il prodotto è arrivato nelle mani di Celgene dopo l’acquisizione di Impact Biomedicines, che a sua volta l’aveva presa da Sanofi e prima ancora da TergeGen.
Celgene vorrebbe testare fedratinib anche in associazione con luspatercept.