Tra i rumors del mondo del pharma della giornata di mercoledì 23 gennaio, quello che ha catturato maggiormente l’attenzione degli analisti è stato l’interessamento di Johnson & Johnson nei confronti di Auris Health.
Nome poco familiare agli osservatori europei, questo produttore di robot chirurgici ha un storia di tutto rispetto.
Lanciata da Frederic Moll, che in precedenza aveva contribuito a mettere al centro della scena Intuitive Surgical con il suo robot chirurgo da Vinci, Auris ha raccolto fino a oggi oltre 700 milioni di dollari di finanziamenti – 220 dei quali arrivati a novembre,- che verranno impiegati nella commercializzazione della pattaforma Monarch focalizzata sul polmone.
L’anno scorso, Auris e NeuWave Medical hanno lanciato un progetto per aggiungere la funzionalità chirurgica al broncoscopio robotico di Monarch – un tubo sottile, progettato per raggiungere i noduli polmonari più difficili e bruciare le lesioni tumorali – con l’obiettivo di rilevare e trattare i tumori polmonari in un’unica procedura.
Per quanto riguarda la chirurgia digitale, J & J e Verily, prima conosciuta come Google Life Sciences, lavorano insime dal 2015.
I due partner avevano costituito una joint venture, Verb Surgical, che ha svelato il suo primo prototipo nel 2017.
Attualmente, le due società stanno cercando di sfruttare le rispettive competenze, tra cui l’analisi dei dati e l’intelligenza artificiale, per creare un nuovo tipo di robot per la chirurgia generale.
J & J mira ad avere una visione olistica della chirurgia robotica, non solo sviluppando una procedura più efficiente, ma anche utilizzando i dati raccolti nei mesi precedenti e successivi all’intervento per preparare meglio i pazienti e tenere traccia dei miglioramenti lungo il percorso clinico.
Il lavoro di J & J nel campo della chirurgia ortopedica ha portato nella casse della società oltre 8,8 miliardi di dollari nel 2017, pari a una quota di mercato del 24,2%.
Un benchmark da riproporre in tutti i settori della chirurgia digitale.