Pfizer e Biogen prossime protagoniste del M&A, all’insegna del quale è cominciato il 2019? Dagli incontri e dalle sessioni di lavoro della JP Morgan Healthcare, che si è da poco conclusa a San Francisco, sembra emergere, in qualche modo, questa indicazione.
Pfizer sarebbe interessata ad Amarin, azienda focalizzata sulle malattie cardiovascolari e il cui farmaco Vascepa, a base di derivato lipidico dell’olio di pesce,avrebbe recentemente ridotto i rischi cardiaci in uno studio controverso.
E mentre le azioni di Amarin sono aumentate dopo la notizia di un possibile interessamento di Pfizer, gli investitori della big pharma USA non hanno manifestato analogo entusiasmo.
Se dovesse concludersi l’accordo, comunque, Pfizer, già leader nel mercato dei farmaci cardiovascolari grazie a farmaci come Lipitor, rafforzerebbe la propria posizione in quest’area, nella quale sta cercando di portare anche il proprio candidato tefamidis, indicato contro una rara malattia cardiaca.
Ma quanto è realistico un accordo con Amarin? Il nuovo CEO di Pfizer, Albert Bourla, non è un sostenitore dei mega-accordi, nonostante il bilancio solido dell’azienda.
Ha dichiarato più volte di essere a caccia di acquisizioni di piccolo cabotaggio. L’attuale capitalizzazione di mercato di Amarin è pari a 5,68 miliardi di dollari. Dunque un accordo tra le due aziende potrebbe effettivamente essere concluso.
La strategia di Biogen
Nel frattempo, Biogen, con 13 miliardi di dollari di capacità finanziaria, potrebbe inserirsi nel walzer delle operazioni di M&A, puntando ad aziende con “più farmaci in sperimentazione di fase III”, almeno secondo quanto dichiarato dall’analista di Mizuho, Salim Syed.
Una tipologia di accordo che rappresenterebbe un cambio di strategia dell’azienda biotech, laquale solitamente ha rivolto le sue attenzioni verso aziende con farmaci nelle fasi iniziali di sperimentazione.
Tuttavia, a detta degli stessi dirigenti Biogen, un’operazione del genere non sarebbe imminente. Ma, pur definendola “non essenziale”, hanno sottolineato che“sarebbe bella da farsi”.