A un anno dalla raccolta di 100 milioni di dollari per sviluppare trattamenti migliori e più sicuri con cellule T, la biotech Tmunity Therapeutics si prepara a presentare, nel corso del 2019, i primi dati degli studi, svelando i suoi nuovi obiettivi e puntando ad aumentare l’organico.
L’azienda americana ha un paio di trattamenti in fase clinica: una terapia CAR-T per il trattamento del tumore della prostata resistente alla castrazione e una terapia con recettori delle cellule T modificati con la tecnica di editing CRISPR per la cura di melanoma, mieloma e sarcoma sinoviale. E proprio nel corso di quest’anno, Tmunity spera di condividere i primi dati nell’ambito dell’ASCO.
Sempre nel 2019, Tmunity ha intenzione di presentare le prime due richieste alla FDA che dovrebbero essere di prodotti per il trattamento di tumori solidi. La prima richiesta di revisione dovrebbe arrivare entro la prima metà dell’anno e la seconda a seguire, entro la fine del 2019.
Nata da una collaborazione con l’Università della Pennsylvania, Tmunity vanta una serie di importanti co-fondatori a livello scientifico e al momento del lancio stava conducendo i suoi primi lavori di fase 1. Da qual momento ha cominciato a crescere e sarà pronta per le sperimentazioni cliniche multicentriche di fase II entro il 2020. Così, Tmunity sta pianificando di raddoppiare le sue dimensioni. Negli ultimi sei mesi, l’azienda è cresciuta da 24 a 34 dipendenti e vorrebbe raggiungere il numero di 65 entro la fine dell’anno.