Le piccole e medie imprese (pmi) sono la spina dorsale dell’economia europea, anche nel settore farmaceutico, di cui rappresentano il motore dell’innovazione, e hanno un ruolo di primo piano nello sviluppo di nuovi farmaci. A sottolinearlo è l’Agenzia europea dei farmaci (Ema), in un rapporto sulle pmi europee negli ultimi 10 anni, pubblicato sul suo sito.
Le domande di autorizzazione all’immissione in commercio di nuovi farmaci presentate dalle pmi sono state circa il 10-15% del totale. Più di un farmaco su 2 da loro sviluppato, e autorizzato al commercio, conteneva un nuovo principio attivo. Un dato, secondo l’Ema, che evidenzia la capacità di queste aziende di venire incontro ai bisogni insoddisfatti dei pazienti. Soprattutto nel campo delle malattie rare: negli ultimi 10 anni infatti il 42% dei farmaci che hanno ricevuto l’ok per essere venduti sono stati farmaci orfani. E a dimostrare il loro buon lavoro, conclude, c’è il tasso di successo per le domande di autorizzazione per farmaci dalle pmi, che è aumentato col tempo, passando dal 68% del biennio 2010-2012 al 75% del 2015.