Con la Brexit sempre più vicina e con la possibilità che alla fine si concluderà senza un accordo, il problema dell’approvvigionamento dei medicinali nel Regno Unito è sempre più incombente. Ma mentre la gran parte delle aziende corre ai ripari prenotando forniture extra, ci sono dei medicinali che non possono essere prenotati in anticipo. Si tratta dei vaccini, che vengono preparati ogni anno sulla base del virus circolante nella specifica stagione. Così Sanofi sta studiando soluzioni per affrontare eventuali emergenze. Con l’attuale metodo per la composizion dei vaccini, infatti, ci sono solo due mesi per ricevere le dosi in anticipo, ovvero prima di ottobre ,cioè quando il virus comincia a diffondersi maggiormente. E un ritardo nella consegna potrebbe significare un tempo più breve per essere vaccinati e protetti.
La distribuzione dei vaccini di Sanofi viene attualmente gestita a Val de Reuil, nel nord-ovest della Francia, e le dosi vengono trasportate nel Regno Unito attraverso il Canale della Manica. Nella stagione 2017-2018, Sanofi ha venduto più di 5,7 milioni di dosi del suo vaccino antiinfluenzale quadrivalente nel Regno Unito. E l’azienda, per prepararsi allo scenario peggiore nel dopo-Brexit, per la stagione 2019-2020, è pronta a trasportare le dosi direttamente in un luogo predeterminato per una consegna immediata o a contrassegnare i camion in modo da passare la dogana senza i soliti controlli, velocizzando così la fornitura. All’inizio di agosto, l’azienda francese ha anche annunciato di voler aumentare la fornitura dei farmaci da 10 a 14 settimane nel Regno Unito, per garantire la copertura nel caso in cui non si giunga a un accordo sulla Brexit.