Anche dopo l’aggiudicazione di una gara, non è illegittimo per le Regioni abbassare il prezzo di fornitura di un medicinale adeguandolo a quello di un farmaco equivalente (generico e biosimilari) che nel frattempo è giunto sul mercato. È il contenuto di una sentenza emessa nei giorni scorsi dal Tribunale di Torino ha respinto il ricorso di Pfizer contro la Regione Piemonte. Nello specifico, spiega la Regione in una nota, “la sentenza del Tribunale di Torino riguarda i farmaci contenenti il principio attivo Etanercept, utilizzato in ambito dermatologico e reumatologico. Scr [la società di committenza della Regione Piemonte, n.d.r.] aveva aggiudicato nel 2015 a Pzifer una gara d’appalto per la fornitura del farmaco Enbrel, ad un prezzo unitario di 209,68 euro”. “Nell’ottobre del 2016 – continua la nota – la Regione Piemonte aveva comunicato alla casa farmaceutica – secondo quanto previsto dal capitolato della gara – l’adeguamento del costo unitario della fornitura al prezzo più basso di 157,25 euro, corrispondente al prezzo del nuovo farmaco biosimilare messo in commercio nel frattempo e disponibile nel ciclo distributivo (il biosimilare Benepali, prodotto da Biogen), in attesa di effettuare una nuova gara, poi aggiudicata nell’aprile 2017. In soli cinque mesi il risparmio ottenuto dalla Regione Piemonte è stato di quasi un milione di euro. Il Tribunale ha riconosciuto alla Regione di aver agito nell’interesse pubblico e ha respinto il ricorso”. “Con questa sentenza è stato stabilito un principio importantissimo che può consentire al sistema sanitario di contenere in modo rilevante i costi senza intaccare in alcun modo la qualità delle cure e la libertà di scelta dei medici ma soltanto introducendo elementi di concorrenza nel mercato”, sottolinea l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte e coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni Antonio Saitta.“Come coordinatore degli assessori alla Sanità sono pronto a incontrare il nuovo ministro della Salute – aggiunge Saitta – per illustrarle questa nuova buona pratica in materia farmaceutica, riprendere il tema del payback e più in generale quello della spesa farmaceutica nel suo complesso, che deve essere affrontato continuando a garantire la qualità delle cure e a vantaggio del sistema sanitario pubblico, per il quale tutte le regioni sono impegnate”.
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