Solo un terzo delle Regioni (7 su 21, considerando le Province autonome di Trento e Bolzano) ha rispettato nel 2017 il tetto di spesa farmaceutica complessiva del 14,85 per cento. E in generale la spesa nazionale ha sforato in media di circa l’1%, 1,110 miliardi. Il consuntivo gennaio-dicembre 2017 della spesa farmaceutica deriva dal monitoraggio dell’Aifa, che sottolinea tuttavia trattarsi di “un monitoraggio provvisorio; i dati di tracciabilità utilizzati non sono ancora stati modificati dalle aziende farmaceutiche poiché ancora non sono iniziate le audizioni in Aifa per la verifica della correttezza del dato”.
Spesa convenzionata
Per quanto riguarda la spesa convenzionata (tetto al 7,96%), la netta a carico del Ssn, calcolata al netto degli sconti, della compartecipazione totale (ticket regionali e compartecipazione al prezzo di riferimento) e del pay-back 1,83% versato alle Regioni dalle aziende farmaceutiche, si è attestata a 8,116 miliardi, con un decremento, rispetto al 2016 di -152 milioni (-1,8%). I consumi, espressi in numero di ricette (581 milioni di ricette), mostrano un decremento di -1,1% rispetto al 2016, mentre l’incidenza del ticket aumenta dello 0,6% (+10 milioni). L’aumento maggiore lo registra Trento (+ 3,8%), il decremento maggiore il Piemonte (-7,2%). Parallelamente si osserva un decremento dello -0,3% (- 56,7 milioni di dosi giornaliere) delle dosi giornaliere dispensate. Per quanto riguarda il rispetto del tetto di spesa convenzionata, al netto dei pay-back vigenti rispetto al tetto del 7,96% (8,904 miliardi), la spesa è stata di 8,430 miliardi e cioè il 7,54% del Fsn, con un avanzo di 473,3 milioni.
Farmaci innovativi
Per quanto riguarda i farmaci innovativi non oncologici, la spesa annuale 2017 è stata di 143,7 milioni, valore che può apparire inferiore ai monitoraggi precedenti, ma determinato dal fatto che sono stati rendicontati dalle aziende sul sistema Aifa in modo completo tutti i pay-back versati alle strutture ospedaliere lo scorso anno. Ciò dimostra, si legge nel report Aifa, la capacità dell’Agenzia nella negoziazione dei prezzi dei farmaci innovativi che ha portato a non superare il fondo. Per i medicinali inseriti nel fondo per i medicinali innovativi oncologici, invece, la spesa annuale è stata pari a 409,2 milioni. L’Aifa ricorda che con tali farmaci la dispensazione ed erogazione è partita con il mese di marzo 2017. E ricorda anche che la Legge di Bilancio 2017 ha istituito i fondi per farmaci innovativi oncologici e non oncologici, e che solo la parte di spesa eccedente i fondi concorre alla spesa per acquisti diretti.
Acquisti diretti
Per la spesa farmaceutica per acquisti diretti (6,89% del fabbisogno sanitario nazionale), il report 2017 ha preso in considerazione anche i dati relativi alla spesa farmaceutica per acquisti diretti per medicinali Orfani Non Innovativi di classe A e H. Questa spesa, al netto dei payback, nel 2017 è stata di 1,511 miliardi. E il report riporta anche i dati relativi alla spesa farmaceutica per acquisti diretti per medicinali In Patent Non orfani e Non innovativi di classe A e H, la cui spesa al netto dei payback, nel 2017 è stata di 3,538 miliardi. La verifica del tetto programmato della spesa farmaceutica per acquisti diretti del 6,89% al netto dei pay-back vigenti dei fondi per gli innovativi non oncologici e innovativi oncologici evidenzia un’incidenza dell’8,31%, pari a un disavanzo rispetto alla spesa programmata di +1,585 miliardi. Anche in questo documento di monitoraggio annuale, come nei monitoraggi precedenti, la spesa per farmaci innovativi oncologici e non oncologici non supera il fondo complessivo di 1 miliardo e quindi non dovrebbe esserci nessuna quota di ripiano a carico dei farmaci in patent non innovativi per questa classe di farmaci nel provvedimento di ripiano che dovrà essere messo in atto dall’Agenzia. In sintesi, la spesa farmaceutica per la distribuzione diretta di fascia A nel periodo gennaio-dicembre 2017 si è attestata a 4,793 miliardi evidenziando un decremento, rispetto al 2016 di -762,6 milioni (-13,7%). A livello regionale le Regioni a statuto speciale (Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Valle D’Aosta, Province Autonome di Trento e Bolzano) non accedono, o accedono solo in parte (Sicilia al 50%), al fondo per farmaci innovativi oncologici e non oncologici. Per queste Regioni la spesa per farmaci innovativi incide totalmente sulla spesa farmaceutica complessiva regionale. Per le Regioni dove la politica farmaceutica della distribuzione diretta non è stata la manovra principale per il controllo dell’appropriatezza in ambito dei medicinali ad alto costo , il tetto della spesa per acquisti diretti è stato superato di pochi punti percentuali (Lombardia, Veneto, Piemonte).
Spesa totale
Per la spesa non convenzionata, nel periodo gennaio-dicembre, si osserva una riduzione del -2,65%, espressione, spiega il rapporto dell’Aifa, ancora dell’effetto degli scaglioni di prezzo degli accordi P/V relativi ai farmaci per il trattamento dell’HCV.
A livello nazionale la spesa complessiva del periodo gennaio-dicembre 2017 si è attestata a 17,721 miliardi, evidenziando uno scostamento assoluto rispetto alle risorse complessive del 14,85% (16,611 miliardi) pari a +1,110 miliardi, corrispondente a un’incidenza percentuale sul Fsn del 15,84 per cento.
Lo scostamento della spesa farmaceutica rispetto alle risorse complessive del 14,85% (7,96% per la spesa convenzionata e 6,89% per la spesa per acquisti diretti) viene riportato per singola Regione, in ordine decrescente di incidenza percentuale sul Fsr.
Chi è andata peggio è stata la Sardegna con una incidenza del 18,73% sul fondo regionale, seguita dalla Puglia (18,53%). Meglio di tutti hanno fatto la Valle d’Aosta (13,07%), Trento e Bolzano (rispettivamente 13,66% e 13,82%) e il Veneto (13,85%).
Il report dell’Aifa sottolinea che il disavanzo è calcolato avendo escluso dalla spesa farmaceutica la spesa per i farmaci innovativi non oncologici e oncologici, che nel 2017 non hanno superato le risorse stanziate con i fondi stabiliti per legge.