Accelerare lo sviluppo di diverse terapie cellulari in fase iniziale e piccole molecole per il trattamento dei tumori del sangue, del carcinoma polmonare e altre forme cancerose a piccole cellule. È questo il senso dell’accordo di ricerca firmato tra Amgen e Università del Texas MD Anderson Cancer Center. Protagonista di queste ricerche è la medicina traslazionale di MD Anderson, che si spera arriverà a portare fino a 16 programmi preclinici e clinici nel campo di leucemia, sindromi mielodisplastiche, mieloma multiplo e tumori polmonari, e non, a piccole cellule. Il primo accordo prevede una collaborazione fino a cinque anni e inizierà con gli studi clinici di fase I per i trattamento con la terapia a base delle cosiddette bispecific T-cell engager (BiTE) e con la terapia CAR-T di mieloma multiplo e tumore del polmone. Il secondo accordo, invece, si concentrerà sempre su BiTE e CAR-T, ma anche su piccole molecole per il trattamento di leucemia e sindromi mielodisplastiche. Mentre le CAR-T sono cellule ingegnerizzate per riconoscere meglio gli antigeni tumorali e distruggere le cellule cancerose, gli anticorpi BiTE costruiscono ‘ponti’ tra le cellule T e quelle tumorali, consentendo a quelle immunitarie di attaccare il cancro. Non è la prima volta che le due realtà collaborano. Subito dopo l’ok della FDA al farmaco di Amgen Bincyto, che usa il sistema BiTE contro la leucemia, l’azienda biotech americana ha avviato una collaborazione con la MD Anderson per identificare gli obiettivi di questa tecnologia nella sindrome mielodisplastica.
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