La riforma fiscale varata nel 2017, sotto l’egida dell’ex presidente Donald Trump, ha permesso ad alcune delle principali aziende del settore farmaceutico USA di ridurre gran parte del carico fiscale.
Sei anni dopo, l’industria farmaceutica è al lavoro per un altro obiettivo, come riporta il Financial Times. Sta puntando a sussidi e agevolazioni fiscali – che potrebbero diventare presto disponibili con un ordine esecutivo che il presidente Joe Biden ha firmato a settembre – per promuovere l’innovazione produttiva negli Stati Uniti.
L’ordine esecutivo è arrivato in risposta alla carenza di semiconduttori che ha messo in luce i difetti del panorama produttivo statunitense. Con la pubblicazione dell’atto,Biden ha anche annunciato che l’impegno si sarebbe esteso alle biotecnologie e alla biomanifattura e ha chiesto il contributo dell’industria.
Nella sua risposta all’Office of Science and Technology Policy (OSTP) , PhRMA – l’associazione delle principali industrie farmaceutiche presenti negli USA – ha ribadito la richiesta di un credito d’imposta del 25% per compensare i costi di costruzione di nuovi impianti di produzione e di potenziamento di quelli già esistenti negli Stati Uniti.
PhRMA propone anche una riduzione dell’aliquota fiscale sui redditi generati dalla produzione di farmaci e dispositivi medici negli Stati Uniti e chiede finanziamenti per coprire i prestiti che “sosterrebbero maggiori investimenti statunitensi da parte di venditori e fornitori, compresi quelli che si occupano di materiali di base fondamentali. Inoltre – si legge nella risposta della PhRMA – gli investimenti federali e l’aumento delle partnership pubbliche-private possono svolgere un ruolo fondamentale nel potenziare le infrastrutture produttive statunitensi e aumentare la competitività degli Stati Uniti”.