Sanofi e Regeneron dovranno aspettare ancora almeno fino alla fine del 2017 o agli inizi del 2018 per avere nuovi dati su Praluent, il farmaco contro il colesterolo che agisce come inibitore di PCSK9. Un annuncio che cambia i piani delle due aziende, ma che – secondo alcuni analisti – non sarebbe del tutto inaspettato, dal momento che il trial ODYSSEY OUTCOMES avrebbe puntato a risultati troppo ambiziosi per riuscire a dare evidenze precoci.
Lo studio avrebbe dovuto decretare il successo di Praluent e il suo rivale, Repatha, di Amgen, per il quale sono attesi i risultati nei primi mesi del 2017. Nel frattempo, comunque, le aziende farmaceutiche hanno dato il via ad altre sperimentazioni allo scopo di evidenziare ulteriori benefici clinici. Ma saranno i grandi trial clinici a fare la differenza. Per Praulent sono stati arruolati 18 mila pazienti, mentre per testare Repatha ne sono stati presi in considerazione 27 mila. E i medici aspettano prodotti in grado di dare buoni risultati a livello di riduzione del rischio cardiovascolare: da una parte le aziende sono convinte di poterli raggiungere, mentre dall’altra gli analisti non hanno la stessa sicurezza, anche se studi più piccoli hanno mostrato una riduzione del 20-25% di questo tipo di rischio.I risultati dei due farmaci potrebbero mostrare qualche differenza tra loro. Questo potrebbe dipendere dal fatto che gli endpoint sono leggermente differenti. Nel caso di Praluent, infatti, sono stati presi in considerazione infarto, ictus, morte per cause cardiovascolari e ricoveri per angina. Mentre per Repatha, oltre a quelli elencati, sono stati aggiunte le procedure di rivascolarizzazione coronarica. E i primi dati per quest’ultimo potrebbero arrivare già a gennaio ed essere presentati a marzo, in occasione dell’incontro dell’American College of Cardiology.