GSK riduce la sua partecipazione in Haleon, la Consumer Health Unit che il gigante farmaceutico britannico ha scorporato nel 2022.
L’operazione ha consentito la raccolta di 978 milioni di sterline, a fronte della vendita 300 milioni di azioni di Haleon, secondo quanto riportato in un documento depositato presso la Borsa di Londra.
Le azioni vendute rappresentano circa il 3,2% della proprietà totale di Haleon e la vendita lascia a GSK una partecipazione di circa il 4,2%.
La riduzione della partecipazione di GSK in Haleon non è una sorpresa. L’obiettivo della separazione dell’unità dedicata alla salute dei consumatori è quello di consentire alla big pharma britannica di concentrarsi maggiormente sui farmaci innovativi.
La costituzione di una folta pipeline di farmaci innovativi passa anche attraverso alcune acquisizioni. Nel 2023 GSK ha acquisito, per 2 miliardi di dollari, la biotech Bellus Health, ottenendo un candidato in fase avanzata, gefapixant, per la cura della tosse cronica.
Una settimana fa la casa farmaceutica britannica ha sborsato 1 miliardo di dollari per Aiolos Bio; un’acquisizione che ha portato in casa GSK un anticorpo sperimentale a lunga durata d’azione per il trattamento dell’asma.
“La nostra priorità per l’allocazione del capitale rimane quella di investire nella realizzazione della pipeline, sia organicamente che con un continuo sviluppo commerciale mirato”, ha dichiarato Emma Walmsley, CEO di GSK, in occasione di una presentazione alla J.P. Morgan Healthcare.
Nel frattempo, le nuove situazioni – come la sfida per il vaccino contro l’RSV con Pfizer e quella sul mercato della mielofibrosi con Incyte – impongono a GSK di investire di più nella commercializzazione.
Secondo Emma Walmsley, con l’arrivo di questi nuovi farmaci e vaccini, GSK è sulla buona strada per mantenere la promessa di generare, tra il 2021 e il 2026, una crescita annua delle vendite compresa tra il 6% e l’8%.
