Anche i siti italiani di Monza e Ferentino saranno interessati dall’investimento da 150 milioni di dollari che Thermo Fisher Scientific ha dichiarato di voler mettere in campo per aumentare la sua capacità produttiva.
Il motivo è l’aumento della richiesta di prodotti da parte dell’industria biotech, sempre più protagonista del panorama dello sviluppo dei farmaci.
Secondo la società americana, gli investimenti rafforzeranno la capacità di produrre in particolare prodotti liquidi sterili e liofilizzati.
Oltre ai due siti italiani i soldi saranno investiti anche nello stabilimento di Greenville, nella Carolina del Nord.
Ogni sito sarà dotato di linee di riempimento in asettico e tecnologie di isolamento. L’ampliamento dovrebbe essere completato in 24 mesi.
Thermo Fischer è entrata a far parte del settore della produzione per contratto (CDMO) due anni fa, grazie a un accordo da 7,2 miliardi di dollari per l’acquisizione di Patheon, uno dei maggiori produttori CDMO nel mondo.
E il 2017 è stato un anno chiave per questo settore. Lonza ha pagato 5,5 miliardi di dollari per avere Capsugel, e a seguire ha stretto un piccolo accordo con l’olandese PharmaCell.